Sono andata in vacanza in Emilia Romagna per veramente tanti anni, da quando ne avevo 6 a quando ne avevo oltre 20, eppure nonostante fossi così vicina non sono mai andata a visitare le saline di Cervia. Ne ho sentito parlare e le avevo viste in foto, ho sempre considerato l’argomento molto affascinante e mi ha sempre incuriosito andarle a visitare, eppure quando ne avevo l’occasione per un motivo o per l’altro non ci sono mai andata
Questa settimana, finalmente, ho avuto l’opportunità di andare a visitarle insieme all’ente per il turismo di Bellaria Igea Marina. Sono stata ospite della leggendaria ospitalità romagnola presso il family hotel Acquamarina e all’interno di due giornate interamente dedicate alla scoperta del territorio romagnolo in un #Familyblogtour ho avuto l’occasione di realizzare anche questo mio grande sogno.
ci sono volte in cui la realtà supera addirittura le aspettative e questa è stata decisamente una di quelle quando abbandoni la strada e ti inoltri all’interno delle valli accadde un po’ quello che mi accade ogni volta che vado a Venezia, in questi territori in cui l’acqua e il cielo si fondono attraverso qualche piccolo lembo di terra sento la mia anima che si apre ed’è come trovassi un piccolo pezzo di me perso lungo il cammino
siamo stati accolti da i vecchi salinari che con la loro associazione culturale mantengono viva e aperta l’antica salina Camillone l’unica rimasta delle 149 saline manuali che c’erano un tempo. negli anni la raccolta è stata automatizzata ma la raccolta manuale conserva un fascino è una storia che sono fantastiche
i salinari ci hanno spiegato il raffinato sistema di canalizzazione che porta alla concentrazione salina giusta attraverso lo scorrere dell’acqua in cinque livelli di vasche, la raccolta del sale si può fare solo d’estate quando l’azione del sole e del caldo si combinano con quell’eccezionale ecosistema che è la valle, all’arrivo del 25% di concentrazione in gradi Baume i salinari raccolgono con i loro antichi attrezzi in legno circa 25 kg di sale per ogni 100 litri d’acqua (legno perché qualsiasi metallo verrebbe corroso dal sale e con la ruggine ne rovinerebbe il candore).
è un lavoro contraddistinto da una grande fatica, i vecchi salinari hanno tutti la pelle cotta dal sole ma conservano intatto lo spirito di chi sà di trarre dal proprio lavoro un grande tesoro, infatti il sale era considerato moneta di scambio proprio perché era prezioso, non solo dava sapore anche al cibo meno attraente ma serviva per conservare (ricordiamoci che il frigorifero è invenzione recentissima) e per conciare le pelli. C‘è stato un tempo in cui ogni 300 metri veniva costruita una torre di guardia occupata da un finanziere per evitare che il sale venisse trafugato. Insomma il paesaggio unito al sapiente racconto dei salinari non ha fatto che confermare quello che già pensavo, se passate da quelle parti non posso che consigliarvi di fare un salto alla salina e farvi raccontare da loro e farvi rivivere la stessa esperienza che ho avuto io insieme ai miei bambini, il piccolo Supermagico infatti ha persino deciso che farà una ricerca per la sua maestra per raccontarle tutto questo, ha fatto da solo una serie di foto da presentare e vuole allegare anche il sale prodotto proprio da loro.
Se siete poi particolarmente fortunati potreste anche vedere i leggendari fenicotteri rosa che si cibano dei gamberetti rossi che popolano queste valli, io li ho visti ma solo da lontano e per farvi capire quale meraviglia siano prendo in prestito questa foto dal sito ufficiale del Centro Visite saline di Cervia, non avevo purtroppo un obiettivo abbastanza potente
Nonostante sia oramai mantenuta in vita solo a scopo museale e cultirale la salina Camillone può produrre dai 500 ai 2000 quintali di sale a stagione, se volete rifare l’esperienza che ho fatto io durante tutto il periodo estivo, da giugno a settembre, il giovedì e la domenica alle ore 17.00 ci sono le visite guidate gratuite realizzate dal Gruppo culturale Civiltà Salinara che mostrano le varie fasi dell’attività per la raccolta del sale.
Il sale della Salina Camillone dal 2004 è inoltre presidio Slow Food.
Altra particolarità di questo sale è che viene considerato Dolce per la purezza del cloruro di sodio e l’assenza di altri sali, più amari, contenuti normalmente nell’acqua di mare. Si vede che mi ha colpita sta cosa vero? Mi sono proprio messa a studiare.
In un prossimo post vi racconterò molto altro di questo #Familyblogtour che mi ha fatto scoprire quanto la Romagna possa essere terra di visite e non solo stessa spiaggia e stesso mare.
3 commenti
[…] un volto della Romagna che mi era totalmente estraneo, quello delle cose da visitare, delle Saline vi ho già parlato nel mio precedente post e oggi vi racconto il resto del viaggio che ho […]
e’ stata un’esperienza bellissima questa alle saline! non la dimenticherò!
nemmeno io, e ora DEVO tornarci in barca, DEVO!