Avete visto dal post precedente che ho passato un #Familyblogtour assieme a BIMtour e alla catena Family Hotel a Bellaria Igea Marina, per me questo è un po’tornare a casa, da ragazza passavo tutte le estati nella Riviera Emiliano-Romagnola arrivavo a Giugno e tornavo a Settembre, i miei genitori avevano una piccola casetta da quelle parti e le vacanze erano proprio sul genere stessa spiaggia stesso mare, avete presente quei bei film che facevano negli anni 80 dove ci si ritrovava con gli amici di Milano, di Torino e si stava sotto l’ombrellone chiacchierando del più e del meno, mentre la sera in sella alla vespa e rigorosamente senza casco (erano altri tempi, ora non lo farei mai, sia chiaro!) si andava a spasso.
Erano vacanze all’insegna della spensieratezza più totale, però devo dire che ho sempre vissuto questi luoghi esclusivamente come dei luoghi di mare, i miei genitori sono dei vacanzieri stanziali e con gli amici si preferiva stare tra la discoteca e la spiaggia, del reso l’età era quella!
In questi tre giorni a Bellaria Igea Marina ho scoperto un volto della Romagna che mi era totalmente estraneo, quello delle cose da visitare, delle Saline vi ho già parlato nel mio precedente post e oggi vi racconto il resto del viaggio che ho affrontato un in maniera tra l’avventuroso e l’avventato da mamma single, perché mio marito non mi ha potuta accompagnare. Sono partita quindi in treno dalla stazione di Mestre e nel giro di tre ore mi sono ritrovata alla stazione di Bellaria Igea Marina. Non vi racconterò della vita da spiaggia che è sicuramente rilassante, né dei bagni splendidamente attrezzati con giochi e spaziosi ombrelloni, né dei bassi fondali che permettono ai genitori una vita tranquilla in spiaggia, vi racconterò invece solo delle cose che ancora non avevo sperimentato…
Dove Dormire.
Siamo stati ospiti dell’Hotel Acquamarina , qui l’ospitalità romagnola è venuta fuori nella sua essenza, il fatto che fossi sola e con i bambini ha portato tutto il personale dell’Hotel ad accudirmi e ad accudire i bambini, soprattutto a renderli partecipi e a fargli sentire comunque coinvolti anche durante le poche ore che siamo stati in hotel, inoltre devo dire che Gianni il proprietario ha un’anima veramente accogliente e disponibile, fa di tutto per farti star bene. All’arrivo abbiamo trovato ad attenderci un cesto con tantissime sorprese che ci aveva lasciato Lillo, la mascotte del tour, con la promessa di venirci a trovare. Ovviamente inutile dire che si mangia bene, colazione pranzo e cena sono serviti a buffet e con grande scelta di piatti dai classici e tradizionali a quelli più freschi. Ma la cosa che i bambini hanno preferito ve lo dico, è stata la PISCINA RISCALDATA.
I miei due bambini che pur amano il mare e la spiaggia amano di più fare il bagno in piscina, anche se ultimamente ogni volta che si va in vacanza le piscine sono gelate e quindi non si riesce mai a starci dentro più di 5 minuti, qui la piscina era splendidamente riscaldata a 29 gradi e i bambini hanno potuto godersela nelle ore in cui eravamo in hotel al 100% , è stato sicuramente un quid aggiuntivo del quale vi racconto, visto che questo è uno dei motivi che mi porteranno a tornare proprio qui, perché devo finire la visita alle saline dove voglio fare la parte in barca e vedere i fenicotteri da vicino vicino.
L’hotel fa parte di una associazione di hotel dedicati alle famiglie con bambini, il luogo certamente si presta ma il grosso di questa accoglienza è fatto dalle persone, famiglie che ne accolgono altre, visto che quasi tutti questi hotel partono da una conduzione famigliare, conoscono bene la loro clientela e sanno come accontentarla. Una cosa che segnalo perché penso davvero utile, anche se i miei figli ora sono grandini, è l’area pappe a disposizione dei genitori dell’hotel, con frigo dotato di latte fresco e alcune delle pappe più utilizzate, con lavello, fornello, forno a microonde e stoviglie adatte, una gran bella comodità.
Una colazione nel verde
La mattina dopo il nostro arrivo abbiamo fatto una simpatica colazione al parco del Gelso, un parco enorme che copre un’estensione di circa 40 ettari, con vegetazione formata da piante e cespugli autoctoni e a crescita spontanea con al centro un bellissimo lago, tutta l’area è stata ricavata dalla riqualificazione di una vecchia cava di sabbia. All’interno del parco oltre alle aree dedicate ai bimbi con i giochi, si trovano ampi spazi ombreggiati per pic nic e merende e lunghi viali ciclabili, insomma un’ottima idea per chi vuole rilassarsi nel verde. Qui i bimbi aspettavano ansiosamente Lillo, la mascotte, e siccome non è arrivato Marco ha creato una intricatissima storia, presto su questi schermi, che coinvolgeva Lillo, la sua mamma e una bella nascita in famiglia… I bei luoghi stimolano la fantasia! 😀
La Torre Saracena e il museo delle Conchiglie
la prima cosa che mi viene in mente è senz’altro la visita alla Torre Saracena (sec. XVII). Dopo le invasioni e le ruberie dei pirati turchi negli ultimi anni del XVI secolo, lo stato Pontificio decise finalmente di costruire una serie di torri, per difendere gli abitanti della costa. All’interno delle torri che per l’epoca erano altissime e che erano costruite direttamente sulle dune e sulla spiaggia c’erano di stanza dei soldati armati fino ai denti con di “archibugi, spingarde, polveri e micce”. All’avvistamento dei soldati suonavano una campana e gli abitanti potevano “rifugiarsi nella torre”. Vi posso assicurare che per quanto alta la torre è piccolina per cui credo che gli abitanti del luogo all’epoca fossero davvero pochini.
La cosa che ha stupito me, di questa torre, unica rimasta tra tutte, è stato scoprire che fosse direttamente sulla spiaggia, mentre ora la spiaggia nemmeno si riesce più a scorgere e tra la torre e il mare hanno trovato posto molti alberghi e case. La cosa che ha lasciato a bocca aperta Marco è che i pirati esistevano davvero e che non erano solo ai Caraibi 🙄 , che la pirateria fosse all’epoca considerata un lavoro come un altro. La torre fu usata nei secoli a scopi diversi, anche per mettere in quarantena i“sospetti di contagio” provenienti dal mare e per la sorveglianza contro i contrabbandieri. Ora la torre ospita Il Museo delle Conchiglie. Si tratta di una grande serie di conchiglie provenienti da ogni parte del mondo, utile sia per iniziare la conoscenza del mare che per vederne la complessa evoluzione.
Il Museo è aperto da giugno a settembre, tutti i giorni, tranne lunedì, dalle ore 20,30 alle ore 23.
Il museo della memoria
Subito sopo la torre Saracena abbiamo passeggiato lungo il canale del porto per portarci fino al museo della memoria, un luogo interessante che ripercorre le tappe dello sviluppo di Bellaria Igea Marina dal periodo romano ai giorni nostri, si parte dal recupero di parte di una villa e di anfore e cocci fino all’arrivo, insieme alla costruzione della ferrovia, dei primi “sgnori” che dalla città arrivavano a passare l’estate al mare in cerca di ospitalità, da qui partì il profondo cambiamento che portò la cultura del posto dalla pesca all’accoglienza. E la gradita sorpresa per i bambini presenti alla serata, assieme a Martina, la nostra giovane e capace guida che ha saputo affacinarli, è stata l’arrivo di Lillo, la mascotte, che oramai ripresosi dalla nascita della sorella ha potuto finalmente raggiungerci!
La fattoria Belvedere
Un pomeriggio interessante l’abbiamo passato alla fattoria Belvedere , tra una gita alle campagne dove i proprietari coltivano la lavanda e i girasoli in maniera biologica per poi produrre ed estrarne i prodotti abbiamo anche imparato a preparare la piadina insieme a una cuoca della Federazione Italiana Cuochi la chef Albarosa Zoffoli, che si impegna col suo lavoro a trasmettere la cucina della tradizione e a mantenerne vive le radici. Insieme a lei abbiamo fatto una piadina al sale di lavanda profumatissima, ci hanno spiegato anche tutte le proprietà della lavanda che è un efficace antinfiammatorio, un rilassante ma soprattutto, cosa che non sapevo, un efficace antipidocchi. Sembra che poche gocce di olio essenziale di lavanda messe alla base della nuca e dietro alle orecchie scoraggino i fetenti animaletti dal prendere possesso delle teste dei bambini.
In questa bella fattoria didattica, oltre alle visite guidate e oltre ai corsi di cucina è anche possibile soggiornare e passare un rilassante pomeriggio in piscina. Direi una bella alternativa per chi alla riviera preferisce la quiete della campagna, pur restando a pochissimi chilometri del centro.
La Teresina e il Porto, a bordo dell’Arcadia!
la nostra gita si è conclusa il sabato mattina al porto dove abbiamo visto passeggiando la Teresina, la tipica barca del luogo oramai in disuso tra i pescatori ma sempre molto affascinante e poi siamo saliti a bordo dell’Arcadia, una barca da pesca a strascico dove abbiamo incontrato Franklin e i suoi amici marinai che ci hanno dilettato con una serie di avventure di mare che hanno affascinato moltissimo i bambini, per noi foodblogger invece avevano in serbo una sorpresona, abbiamo trovato ad attenderci una rana pescatrice INTERA (io avevo sempre e solo visto le code già pronte che trovi in pescheria) e abbiamo imparato a scotennarla (è la parola giusta!) e a prepararla per metterla nel famoso brodetto, preparato direttamente in barca. Vi assicuro che un brodetto così buono mai mangiato e soprattutto mai in una cornice tanto pittoresca, aggiungete al tutto che abbiamo anche avuto una favolosa lezione sul COME mangiarlo, e non vi dico altro! Tanto lo dovrò rifare e postare perché davvero meritava.
Insomma, alla faccia della “stessa spiaggia stesso mare”, in riviera le cose da fare sono moltissime e i luoghi da scoprire altrettanti!