Come vorrei fare uno di quei bellissimi post storici e interessanti su questo pane che mi ha tanto affascinata, ma devo dire purtroppo che non ho grandi conoscenze sul popolo ebraico, la sua religione e le sue tradizioni. Quel poco che so si limita al fatto che sono sempre stati un popolo senza terra e che questo ha influito in modo drammatico sulla loro storia, facendone il popolo forse più perseguitato al mondo. Che le persecuzioni, come in tutte le altre religioni, hanno contribuito a farne un popolo unito (stessa cosa per i cristiani durante i martiri no?) e che essendo venute le persecuzioni da più lati ed essendo state lunghe secoli ne hanno forse fatto il popolo con l’identità religiosa più forte e coesa esistente. Che questa coesione e le norme che ne derivano sulla preghiera, sulle regole di vita e sulla cucina vengono seguite con perseveranza proprio per dare unità a un popolo e a una religione che sono stati dispersi ai 4 angoli del mondo. A parte questo non so molto altro, senonché in un libro che ho letto da ragazza ho trovato una massima tratta dal Talmud, il libro di esegesi della Torah (la quale, essendo stata scritta in tempi antichi non ha sempre un linguaggio semplice) e che dice “dovrai rendere conto al tuo Dio dei piaceri della vita che non avrai goduto” (non fucilatemi se non è proprio così alla lettera… il libro non l’ho trovato e sono andata a memoria…) e questa massima l’ho sempre portata con me.
Pane dolce dello Shabbat
Treccia ai fiori di lavanda, nocciole e cocco
1 uovo grande
60 gr di sciroppo di agave
10 gr di lievito di birra
63 ml di acqua tiepida
63 ml di olio extra vergine d’oliva
5 gr di sale
40 gr di cocco secco a fettine
il lievito nell’acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far
riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare la
farina e il sale,versarci il lievito e cominciare ad impastare,
versare poi l’olio, lo sciroppo di agave e per ultimo l’uovo. Lavorare fino a che l’impasto si stacchi perfettamente dalla
ciotola, lasciandola pulita.
lievitare per almeno due ore.
delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15. Scolate il cocco e strizzatelo. Spargere sulle tre parti il cocco e le nocciole tritate in parti uguali, arrotolarle poi sulla lunghezza, in modo da ottenere tre lungi
“salsicciotti”. Unirli da un capo e cominciare ad intrecciare.
Treccia al cacao, cioccolato e albicocche secche
50 gr di zucchero
10 gr di lievito di birra
63 ml di acqua tiepida
63 ml di olio extra vergine d’oliva
5 gr di sale
30 gr di albicocche secche tagliate a pezzettini
Comune alle due trecce
13 commenti
Il post è bellissimo, i pani di più!!!!!
che bbbuoni..adoro il pane con i semi!!!
Che belle queste trecce dolci Lara, quella al cacao mi ispira troppo anche se è fuori concorso io la trovo troppo golosa 🙂
Un abbraccio
sono bellissime tutte e due. e il post è davvero bello e toccante. ti ringrazio davvero per la tua relizzazioene e il tuo interessante approccio alla mia cultura
Complimenti ti sei cimentata nella preparazione di questo pane con risultati meravigliosi.
Ma che bel post, Lara! Oltretutto, getti una luce nuova su una religione che spesso è associata al rigore e alla regola, dimenticandosi della vena di inconfondibile umorismo che contraddistingue il popolo ebreo e a cui questa massima sembra accordarsi alla perfezione. Se poi ti ha permesso di affrontare in allegria anche una sfida così impegnativa come quella di questa tornata, ben venga, no?
Ascolta: la seconda treccia è fuori concorso, perchè non si potevano apportare modifiche all'impasto di base (se non con le 5 farine permesse). E' un vero peccato, ma la pubblichiamo comunque nell'elenco dei contributi di questo mese, perchè merita davvero. Invece, la prima ci rientra a pieno titolo e ha tutte le carte in regola per battersela alla grande!
Complimenti per tutto e grazie di aver partecipato con questo entusiasmo
ale
Mi piace tantissimo quello che hai scritto Lara… E mi piace questo pane in entrambe le versioni!!!! Baci
Grazie carissime, anche se… sembrano un po' itteriche che non ho capito come mai le foto son venute così gialle… boh!
Sei stata bravissima…questo MTchallenge è complicatissimo per me…i tuoi pani sono meravigliosi! Complimenti
Paola
Quella frase è da stamparsela in mente e agire di conseguenza, farebbe molto bene a tutti!
Bellissimi i tuoi pani e golose le farciture!
ciao loredana
Troppo belle,l'accoppiamento chiaro e scuro,le rendono ancor più invitanti!!
troppo belle una chiara e una scura
bacioni
particolare ma delizioso…complimenti e buona giornata