di Stefy sono rimasta a bocca aperta… la RED VELVET! Quasi non ci credevo, un
po’ la ritenevo troppa bontà (considerato anche il mese sfigatton, credevo che
un pochina di perfidia femminile saltasse fuori, non che sia una torta facile soprattutto senza glutine, ma i dolci sono sempre un terreno in cui giocare è divertente) e un po’ perché io questa
torta la adoro. È stata una delle prime torte particolari che ho fatto, qualche
mese prima di aprire il blog, e una di quelle realizzazioni che poi mi hanno
anche spinta ad aprirlo sto blog.
date da mamma non le avevo, prima di avere i bimbi lavoravo come una drogata
anche 12ore al giorno e quindi il mio massimo erano le bistecche alla piastra
con l’insalata in busta (ovviamente questa è una confidenza che vi faccio e che
non deve MAI uscire di qui). e con buona pace di mio marito che essendo anche
il mio titolare mica poteva lamentarsi. Però le cose cambiano, la vita cambia e
ti cambia, stare a casa, tornare al lavoro con un ritmo più slow, trovare il
tempo di coltivare qualche passione e di crearmi quelle basi che avrei sempre
voluto… questi sono i regali che mi ha fatto la maternità (oltre ai miei due
cuccioli e a un numero imprecisato di chili in più e smagliature e alla
deposizione dei tacchi nell’armadio – scusa Stefy…)
torta come tutte le cose esagerate che arrivano da oltreoceano e oltremanica mi
affascinava, con tutto che la ricetta italiana mica si trovava tanto facilmente
e che insieme alla mia proverbiale incapacità altrolinguistica la cosa non era
uno scoglio da poco (ma Santo Google traduttore usato con buon senso aiuta
molto).
le classiche ricette, trovarmela come sfida e in più sglutinata, mi ha
divertito e dopo avere ricettato qualche amica intollerante al glutine mi sono
messa all’opera.
le esperienze passate, è la crema di copertura. Questa torta è bianca e
rossa, la sua bellezza eccezionale risiede innanzi tutto in questo contrasto
cromatico che è uno dei miei preferiti in assoluto, ma le creme di farcitura
che solitamente vengono usate sono questi frosting americani che proprio non
riesco a farmi piacere (anche se ammetto che la buttercream non l’ho mai fatta
con il burro da centrifuga e quindi
forse le cose cambierebbero), la buttercream è pesantissima e la creamcheese ha
una punta acida di retrogusto che non mi piace, E quindi? La panna montata non è abbastanza complessa come sapore per la torta, il
mascarpone è pesante… cosa potevo usare??? Poi l’illuminazione, visto che è
americana la torta perché non usare una crema spalmabile americana che vedo in
giro da un po’ ma che qui non si trova?
Il marshmellows fluff. Allora che
faccio, lo cerco e lo trovo pure, però però… e se cercassi la ricetta per
farlo? Allora la cerco nel web e la trovo in un sito in inglese, a una prima
lettura e tenendo conto (ve l’ho già detto) che sono anglodeficiente mi sembra
la meringa italiana di Montersino… può essere? L’unica variante sembra essere
il corn syrup… ma poi il corn syrup non è altro che sciroppo di zucchero, che
devi far bollire a 242°F… Ma insomma, mi sembrava proprio lei, non volendo però peccare di tronfiaggine e soprattutto non essendo sicura l’ho cercato anche in
Italiano, pensando che non l’avrei trovato, e invece c’era, sul forum di
coockaroun. E sì, è la meringa italiana.
Non ci posso credere! Altro che
americanata! E così, di scoperta in scoperta, pensando che i marshmallows
fossero delle enormi porcate americane tutte coloranti e fintaggine che ti
scopro? Che sono delle caramelle morbide fatte solo di sciroppo di glucosio,
maizena e colla di pesce… bè, mi cadrà il cielo in testa(si da piccola leggevo
Asterix)!
procedimento e le riflessioni che ne sono scaturite…
Per la ricetta e le modalità ho seguito
in maniera pedissequa le istruzioni di Stefania, però con un calcolo matematico
da ingegnere spaziale per adattare le dimensioni della torta rotonda di
Stefania alla mia tortiera quadrata di 20 cm per lato (l’idea era quella avanzare dopo il
ritaglio materiale sufficiente per un montaggio diverso… se ci riesco a breve
la n. 2)… ho calcolato l’area del cerchio, poi l’area del quadrato, ho diviso
le dosi per l’area del cerchio e moltiplicate per l’area del quadrato… eh??? Mi
son quasi messa a piangere dall’emozione, che io in Italiano 8 ma in Mate: “4”!!!
Finito il tutto però, la torta è venuta bassina comunque e quindi l’ho montata
in due strati, altrimenti lo strato di pasta tagliato sarebbe stato troppo
sottile e a me piace che si equivalga con la crema, per non avere una
prevalenza troppo smaccata, mi piace la pasta che si sente sotto ai denti 😉
Di colorante (Americolor in gel) ne ho
usato poche gocce, primo perché sono abbastanza contraria all’uso dei coloranti
se non pel la PDZ e solo perché io non la mangio e la metto da parte, ho dato
fiducia alla reazione chimica che ha egregiamente svolto il suo lavoro dando
all’impasto un color bruno – rossiccio cioccoloso e non finto rosso.
Al momento dell’assaggio, nonostante la bontà che comunque c’era tutta… devo dire che capisco le riflessioni lette in un altro blog sglutinato, riguardanti i sapori delle farine alternative. E’ vero, si avvicina, ma non è la stessa cosa. Meno elastica, meno soffice, gli alveoli sono totalmente diversi e anche il sapore non è lo stesso. Quindi sì, questa competizione mi è senz’altro servita ad approcciare un mondo, quello del gluten-free, che fin’ora conoscevo in modo piuttosto superficiale e mi ha fatto capire quanto sei stata brava Stefy (tu e tutte le altre gluten/free/blogger) a farti tutte le competizioni con le ovvie limitazioni dovute alla celiachia.
Ricetta Torta:
riso sottilissima tipo amido Pedon
38 Maizena
10 gr cacao amaro olandese
138 gr burro non salato a temperatura ambiente
375 gr di zucchero
3 uova Large
1 e 1/2 cucchiaino da caffè di estratto vaniglia fatta in casa seguendo la ricetta di Sigrid Vebert (bacche di vaniglia messe a riposare nella vodka per 6 mesi al buio, filtrato e imbottigliato)
300 ml di buttermilk comperato al biologico
10 gocce di colorante rosso Americolor
1 cucchiaino e una goccina di aceto bianco
1 cucchiaino e una puntina di bicarbonato di sodio
In un recipiente mescolate le farine, il sale,
il cacao. In un altro recipiente, sbattete il burro per 2-3 minuti, finché sarà
soffice e poi aggiungete lo zucchero e sbattete per altri 3 minuti.
Aggiungete le uova, una alla volta, sbattendo 30
secondi dopo ogni aggiunta.
Mescolate il colorante al buttermilk e quindi
versate poco per volta al composto di burro, alternando le polveri al
buttermilk. Possibilmente iniziate e finite con la farina.
In una tazzina (capiente) mescolate il
bicarbonato all’aceto bianco, facendo attenzione a versarlo subito nell’impasto
(altrimenti ve lo troverete per tutta la cucina) e incorporatelo bene con una
spatola.
Imburrate due teglie quadrate da 20 cm di lato e spolverizzate
con farina di riso o foderate di carta forno, a piacer vostro. Fate cuocere per 40/45 minuti, o finché non vedete che è
cotto (con il trucchetto dello stuzzicadenti!)
Lasciate raffreddare la torta dentro la teglia
(potete usarne anche una in silicone, ma è meglio usare la carta forno
per evitare contaminazioni) per 10 minuti. Poi toglietela dalla teglia e
lasciatela raffreddare, quindi fasciatela nella pellicola trasparente. Fatela
riposare in frigo per diverse ore . In questa
maniera sarà più facile da tagliare senza che si sbricioli e sarà più semplice
mettere la farcitura. Non spaventatevi se vi sembra troppo dura, perché a
temperatura ambiente tornerà morbidissima.
Si può conservare in frigo in un contenitore
ermetico e riutilizzare quando se ne ha bisogno.
Ricetta farcitura Marshmellows Fluff (meringa Italiana)
50 gr acqua
125 gr albumi
50 gr zucchero
scritto, ed’è con questo post che partecipo all’MTC di Febbraio, signore esignori…:”La red Velvet” in ciabatte!!!
27 commenti
Ciao Lara, delizioso il tuo blog, mi unisco con piacere ai tuoi lettori. Complimenti per questa tua originale versione della red velvet, quanto è golosa!!!!! Se ti va, ti aspetto da me, un abbraccio e alla prossima ricetta!
Questo commento vorrebbe l'urlo di Zivago: LARAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
A parte l'estetica è una meraviglia l'idea Marshmellows fluffy cream… te la copio, sicuro, a costo di rifarla ancora e ancora e ancora…..
Complimenti
Nora
Lara la tua versione mi piace moltissimo! Ottima idea quella della meringa italiana!! E poi la presentazione è davvero d'effetto!
Sai, mi ha incuriosito il fatto che tu abbia notato differenza rispetto alla red velvet fatta con la farina, perché questa era la mia prima red velvet, non ho mai assaggiato una red velvet "glutinosa", quindi ora mi hai allettato e dovrò assolutamente provarla. Ho trovato la versione di Stefania già molto buona e soffice, chissà com'è quella originale allora!!!
Un bacione, cara!!
si la devi provare assolutamente, resterai stupita…
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ma wowwwww e doppio woowwwww con i marchmallows e qui si fa impazzire tutti complimenti e le ciabatte :)ihhihih la foto !!!!
Embè, io i tacchi li ho deposti… Le ciabatte sono il mio look preferito. ma ne ho di bellissime Giuro!!! 😉
potrei svenire di fronte a quella soffice crema di marshmallow: giuro, mi ci farei catapultare dentro!! bravissima!
Molto molto originale!
Quando si dice perseveranza! Io mi sarei già arresa alla parte "gluten-free". Pur volendoci sempre provare ho sempre paurissima di fare qualche errore. Dovrei iniziare dal basso, imparando poco alla volta. Tu però cavolo, sei stata grandissima! E la tua torta mi piace un sacco, il "frosting" ti é riuscito una meraviglia! Un abbraccio
tu che ti arrendi??? Non ti ci vedo. Forse non sei ancora pronta, per me è così. Ci sono ricette che non me la sento di affrontare e poi… un giorno mi sveglio e sono lì pronte per me. Questo è uun campo in cui si cresce, grazie a Dio!
Sono letteralmente conquistata da questo post tr foto stupende, scritte graziose e ricetta davv sfiziosa ! Chissà che dolcezza! Io ho fatto il mio primo incontro con il red velvet proprio a capodanno.. Ed è stato amore a prima.. Gola.
Questa tua versione non so se riuscirò mai a farla però mi complimentò con te cara Lara 🙂
Laraaaaaaaaaaaa! Da cosa comincio? Ok, comincio dalla fine.
1. Adoro la meringa italiana, o qualsiasi sia il suo nome. Da quando l'ho scoperta con la mia "fragorosa" non riesco più a farne a meno e penso che stia bene dovunque, non solo per la bellezza quando è fiammata, ma soprattutto per la sua bontà!
2. Ti faccio una domanda: ma davvero è diversa da quella glutinosa? MI fido al 100% del tuo palato, perché quello delle persone che mi circondano non vale, perché non hanno mai assaggiato una RVC che non sia la mia…
3. Anche io 4 in mate e 8 in italiano, ma tu mi hai stupito con i tuoi calcoli, neanche l'ingegnere che ho sposato avrebbe fatto di meglio… ma lui non è spaziale! 😉
4. Adotterò il tuo termine "anglodeficiente" per i miei alunni, perché rende benissimo l'idea! 😀
ok, rispondo dall'inizio:
2) sì, davvero. non sò come spiegartelo ma questa torta è, nella versione da me provata, totalmente aerea. pur essendo soda al palato si scioglie. La versione sglutinata è buona comunque, ma perde questa caratteristica, peccato… bisognerebbe darle una spintarella in più. ovvio però che io mica sono Montersino… quindi potrebbe dipendere da me!
4) bello vero? devo metterci il copyright… piace un sacco!!!
Un bacione e grazie per la sfida bellissima, mi piacerebbe farne un'altra ma chissà se ci riesco.
Davvero una torta bellissima e la crema di marshmallow la adocchiavo anche io da un po' di tempo nei blog americani! mi ha fatto piacere leggere di commenti sinceri riguardanti il gluten free!
A presto 🙂
grazie
Wow io sono pazza di questa torta ma la copertura davvero é originalissima ed é già nella mia lista delle prossime ricette.!!!! Una torta bellissima!!! Bacioni,Imma
Clap clap clap.
e finalmente, mi verrebbe anche da aggiungere… perchè la pasticceria statunitense non è solo buttercream e cheese frosting, ma offre un sacco di alternative, più versatili e meno grasse. Da quando hai iniziato ad approfondire la tua passione, con ricerche personali lodevoissime, si registrano continui passi avanti, qui sopra 😉 e anche questa Red Velvet lo è, nella sua essenzialità. Fra l'altro, la copertura con la meringa italiana ha una lunga storia negli USA: oggi si chiama "masrhmallow fluff", cent'anni fa "boiled icing", ma la sostanza non cambia. E il gusto, grazie al cielo, neppure!
Brava e complimenti!
Grazie, e dopo questo commento ho già vinto!!! Un passo alla volta
difficile ma chissà che bontà…..
Ma dai, è golosissima questa versione della red velvet! Complimenti! 🙂
La trova veramente bella: la copertura mi ha lasciato senza parole. Complimenti, Lara 🙂
grazie, so che avrei potuto sbizzarrirmi (facendo anche torte decorate avrei potuto) ma anche io la trovo bella così, essenziale e semplice.
Che bella e particolare, dev'essere buonissima! io sono come i bambini, vado pazza per i marshmellow, e la red velvet la faccio spesso, perciò' l'accoppiata e' vincente.
In bocca al lupo per il contest
Alessandra
Grazie… il tuo blog è carinissimo, mi trovi tra le tue nuove followers