Due focacce, anzi due versioni della stessa focaccia, fotografate in momenti diversi a cayusa della mia solita distrazione… per farvi conoscere una persona speciale, mia nonna, una delle donne che ho stimato di più al mondo.
Non che non avessimo i nostri contrasti, lei era una donna dura dai pochi gesti d’affetto, temprata dalla vita ardua e difficile della campagna, che aveva poco tempo per le smancerie e che non sapeva usare le parole… E oltretutto viveva con me, nella casa sotto alla mia e vedeva di cattivo occhio che io facessi qualsiasi cosa fosse anche solo lontanamente manuale, perché io dovevo studiare che a usare le mani ci pensava lei.
Avevamo insomma i nostri contrasti… però a parte questo la sua era una cucina calda, fatta di gesti bruschi e precisi che riportavano le cose al loro giusto grado d’importanza, un posto in cui rifugiarsi quando la vita di fuori era un po’ triste e deludente perché sapevi che li, avresti trovato qualcosa di buono…
il giovedì per mia nonna era il giorno della focaccia, che lei chiamava “Pinza onta”, dove onta stava per fatta con lo strutto, io quando penso a un lievitato penso a questa e ve la ripropongo tal quale la faceva lei. Mia nonna veniva dall’Emilia Romagna come origini, quindi credo che anche questa focaccia deva le sue origini a questa zona…
la "Pinza Onta" / bread with lard
Ingredienti
- 650 g farina tipo 1
- 8 g lievito di birra
- 1 cucchiaino di miele
- 300 ml d'acqua tiepida
- 1 cucchiaio di sale
- 2 cucchiai di strutto
- 200 g di guanciale a pezzetti solo per una versione
- latte
- 1 uovo
- sale grosso o rosmarino tritato per la finitura
Preparazione
- Se fate la versione con il guanciale per prima cosa mettete il guanciale in una padella e fatelo rosolare, senza aggiungere altro, fino a che avrà rilasciato tutto il grasso e avrà formato una bella crosticina croccante.
- Mettetelo da parte a rafreddare.
- Prendete un po' d'acqua dal totale e fartevi sciogliere il lievito con il miele.
- Pesate la farina e mettetela nella planetaria.
- Aggiungete il composto con il lievito e iniziate a impastare, poco alla volta aggiungete l'acqua fino a che ne assorbe la farina, dovrete ottenere un impasto bene incordato e soffice. Io l'ho usata quasi tutta, ma dovete tenere conto dell'umidità ambientale.
- A questo punto aggiungete lo strutto un cucchiaio alla volta, aspettate che il primo cucchiaio sia bene incordato prima di aggiungere il secondo.
- Aggiungete il sale e attendete che si incorpori bene all'impasto.
- Adesso aggiungete il guanciale se fate la versione col guanciale altrimenti no.
- Arrotondate l'impasto e mettetelo a lievitare coperto con la pellicola per tre ore o fino al raddoppio.
- Rovesciate l'impasto sul tavolo e stendetelo effettuando delle pressioni con le dita.
- Trasferitelo su una placca foderata di carta forno, copritelo con un canovaccio e lasciatelo lievitare per un'altra ora. Nel frattempo accendete il forno a 200°.
- Rompete un uovo e sbattetelo con del latte, spennellate il composto sulla superficie della focaccia e versateci sopra qualche grano di sale grosso, oppure del rosmarino tritato e infornate, abbassate il forno a 180° e fate cuocere per circa 20 minuti.
Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Cucina Semplicemente in collaborazione con Grandi Molini Italiani
7 commenti
Ricordi: pomeriggi di fine estate in Polesine, nonna e sua sorella Ada nella cucina di cascina, uno sguardo, “femo ‘na pinsa?” La cucina economica è già calda, il tempo di dirlo e il profumo già riempie l’ambiente. Che festa per noi ragazzi! E poi di nuovo fuori, nel sole della pianura.
Che bella la descrizione della tua nonna…. mi ha ricordato per certi versi la mia…. la focaccia sembra molto la spianata… che io amo alla follia! un bascione forte
Queste donne di una volta energiche e vere che non si trovano più, presenti escluse ovviamente! 😉
le ricette delle nonne hanno tutto un altro sapore…..mia nonna cucinava poche cose e io mi ricordo ogni momento, di come usava il coltello, dove posava il tagliere, che grembiule metteva…..insomma sono ricette che scaldano il cuore al solo pensiero 🙂
un abbraccio e in bocca al lupo per il contest
chissà com’è ma hai proprio ragione, è così, scolpite nella memoria. Ti abbraccio
Mi sono persa nel tuo racconto …perché quando si parla di ricordi, vecchie cucine e di nonne, io perdo il baricentro.
vorrei tanto assaggiare queste due onte e assaporare insieme ad esse un pò del tuo vissuto. ..
ti voglio bene Lara
spero di avere molte molte molte occasioni per farlo in futuro tesoro mio