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la “Pinza Onta”

by Lara

Due focacce, anzi due versioni della stessa focaccia, fotografate in momenti diversi a cayusa della mia solita distrazione… per farvi conoscere una persona speciale, mia nonna, una delle donne che ho stimato di più al mondo.

pinza onta evidenza e 1

Non che non avessimo i nostri contrasti, lei era una donna dura dai pochi gesti d’affetto, temprata dalla vita ardua e difficile della campagna, che aveva poco tempo per le smancerie e che non sapeva usare le parole… E oltretutto viveva con me, nella casa sotto alla mia e vedeva di cattivo occhio che io facessi qualsiasi cosa fosse anche solo lontanamente manuale, perché io dovevo studiare che a usare le mani ci pensava lei.

pinza onta evidenza e 1

Avevamo insomma i nostri contrasti… però a parte questo la sua era una cucina calda, fatta di gesti bruschi e precisi che riportavano le cose al loro giusto grado d’importanza, un posto in cui rifugiarsi quando la vita di fuori era un po’ triste e deludente perché sapevi che li, avresti trovato qualcosa di buono…

pinza onta 6

il giovedì per mia nonna era il giorno della focaccia, che lei chiamava “Pinza onta”, dove onta stava per fatta con lo strutto, io quando penso a un lievitato penso a questa e ve la ripropongo tal quale la faceva lei. Mia nonna veniva dall’Emilia Romagna come origini, quindi credo che anche questa focaccia deva le sue origini a questa zona…

la "Pinza Onta" / bread with lard

4 ore 30 minuti
20 minuti
Tempo totale4 ore 50 minuti
Portata: Lievitati
Cucina: Italian
Persone: 6
Chef: Lara Bianchini

Ingredienti

  • 650 g farina tipo 1
  • 8 g lievito di birra
  • 1 cucchiaino di miele
  • 300 ml d'acqua tiepida
  • 1 cucchiaio di sale
  • 2 cucchiai di strutto
  • 200 g di guanciale a pezzetti solo per una versione
  • latte
  • 1 uovo
  • sale grosso o rosmarino tritato per la finitura

Preparazione

  • Se fate la versione con il guanciale per prima cosa mettete il guanciale in una padella e fatelo rosolare, senza aggiungere altro, fino a che avrà rilasciato tutto il grasso e avrà formato una bella crosticina croccante.
  • Mettetelo da parte a rafreddare.
  • Prendete un po' d'acqua dal totale e fartevi sciogliere il lievito con il miele.
  • Pesate la farina e mettetela nella planetaria.
  • Aggiungete il composto con il lievito e iniziate a impastare, poco alla volta aggiungete l'acqua fino a che ne assorbe la farina, dovrete ottenere un impasto bene incordato e soffice. Io l'ho usata quasi tutta, ma dovete tenere conto dell'umidità ambientale.
  • A questo punto aggiungete lo strutto un cucchiaio alla volta, aspettate che il primo cucchiaio sia bene incordato prima di aggiungere il secondo.
  • Aggiungete il sale e attendete che si incorpori bene all'impasto.
  • Adesso aggiungete il guanciale se fate la versione col guanciale altrimenti no.
  • Arrotondate l'impasto e mettetelo a lievitare coperto con la pellicola per tre ore o fino al raddoppio.
  • Rovesciate l'impasto sul tavolo e stendetelo effettuando delle pressioni con le dita.
  • Trasferitelo su una placca foderata di carta forno, copritelo con un canovaccio e lasciatelo lievitare per un'altra ora. Nel frattempo accendete il forno a 200°.
  • Rompete un uovo e sbattetelo con del latte, spennellate il composto sulla superficie della focaccia e versateci sopra qualche grano di sale grosso, oppure del rosmarino tritato e infornate, abbassate il forno a 180° e fate cuocere per circa 20 minuti.

Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Cucina Semplicemente in collaborazione con Grandi Molini Italiani

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7 commenti

Giorgio 30 Dicembre 2020 - 19:50

Ricordi: pomeriggi di fine estate in Polesine, nonna e sua sorella Ada nella cucina di cascina, uno sguardo, “femo ‘na pinsa?” La cucina economica è già calda, il tempo di dirlo e il profumo già riempie l’ambiente. Che festa per noi ragazzi! E poi di nuovo fuori, nel sole della pianura.

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Patti 30 Settembre 2015 - 17:55

Che bella la descrizione della tua nonna…. mi ha ricordato per certi versi la mia…. la focaccia sembra molto la spianata… che io amo alla follia! un bascione forte

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labarchettadicartadizucchero 30 Settembre 2015 - 18:54

Queste donne di una volta energiche e vere che non si trovano più, presenti escluse ovviamente! 😉

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raffaella 30 Settembre 2015 - 16:55

le ricette delle nonne hanno tutto un altro sapore…..mia nonna cucinava poche cose e io mi ricordo ogni momento, di come usava il coltello, dove posava il tagliere, che grembiule metteva…..insomma sono ricette che scaldano il cuore al solo pensiero 🙂
un abbraccio e in bocca al lupo per il contest

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labarchettadicartadizucchero 30 Settembre 2015 - 18:53

chissà com’è ma hai proprio ragione, è così, scolpite nella memoria. Ti abbraccio

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Michela Menta e Rosmarino 30 Settembre 2015 - 16:29

Mi sono persa nel tuo racconto …perché quando si parla di ricordi, vecchie cucine e di nonne, io perdo il baricentro.
vorrei tanto assaggiare queste due onte e assaporare insieme ad esse un pò del tuo vissuto. ..
ti voglio bene Lara

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labarchettadicartadizucchero 30 Settembre 2015 - 18:51

spero di avere molte molte molte occasioni per farlo in futuro tesoro mio

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