Stavolta si parte, con il nuovo progetto dell’MTC, per un giro intorno al mondo. Ma fermi tutti, non pensate al solito piattino di curry rivisitato all’italiana o di un paio di bacchette di traverso su una ciotola a significare un oriente che le due bacchette ci direbbe lui dove mettercele. Usciamo dagli stereotipi e smettiamo di pensare alle cucina del resto del mondo come se l’unico modo per affrontarla sia Italianizzandola e smettiamo di pensare che la nostra cucina sia la migliore di tutte.
Se per certi versi non posso che dare ragione a chi parla della nostra cucina come di una eccellenza, devo però smentire il fatto che sia l’unica e inoltre, la nostra eccellenza, è più che altro dovuta a una sana e buona dose di c**o, ehm… fortuna!
E’ un po’ come dire che ci piace vincere facile, facile essere i leader della cucina mediterranea se in 1000 km di lunghezza sviluppi la più alta contrazione di biodiversità dell’Universo Mondo, facile se sulle tue coste crescono gli agrumi numero 1 al mondo, se sulle tue colline ci sono i vitigni più pregiati e se nelle tue pianure si coltivano eccellenze.
Meno facile se la tua culturà è stata sottoposta a vessazioni di ogni genere tra le quali due secoli di schiavitù, deportazioni forzate dalla tua terra di origine, separazione dai tuoi cari e dalla tua famiglia. Meno facile se per mantenere le tue tradizioni devi comunque attraversare un’integrazione che passa attraverso un razzismo che anche se oramai si sta attenti a non esternizzare, trapela da comportamenti e trattamenti.
Insomma partiamo per un giro del mondo attraverso culture che vengono considerate minoranze ma che nel loro essere tali hanno influenzato la cucina dei luoghi in cui si trovano, al punto tale che senza di esse perderebbero la loro identità
E partiamo con i Gullah Geechee
Un popolo che dalle coste africane è stato deportato negli stati del Sud dell’Unione Americana, per coltivare le piantagioni dei ricchi proprietar certo, ma non solo… Hanno portato con loro le abilità tecniche per coltivare il riso nelle zone di palude, che si estendevano per km in quelle che oggi sono le Lowcountry e hanno portato anche molte delle loro coltivazioni. E’ grazie a loro se in America troviamo il sesamo, le patate dolci e i fagioli con l’occhio.
Insomma si può dire che senza di loro l’America non sarebbe stata la stessa e oggi stiamo assistendo a una acquisizione di consapevolezza di questo popolo, che viene finalmente scoperto e valorizzato per la sua cultura, cucina e tradizione.
Ma se volete saperne di più, dal punto di vista storico, e vi assicuro che è un ascolto di grande fascinazione, vi rimando a un video bellissimo
Se invece volete leggerne di più dal punto di vista storico, culturale e culinario vi rimando a un articolo stupendo che si legge tutto d’un fiato
Ora invece, senza indugi vi lascio alla ricetta, un riso semplice e con ingredienti poveri, che doveva riempire le pance e dare energia, ma con un sapore che vi lascerà incantati.
Il Red Rice (Riso Rosso) dei Gullah Geechee
Ingredienti
- 6 fette di bacon a cubetti e 3 cucchiai di burro
- 1 cup di cipolla tritata una cipolla meglio se rossa
- 2 spicchi d’aglio tritato
- 2 cup di riso a grano lungo 450 g per me basmati
- 360 g di passata di pomodoro
- 2 cucchiain di zucchero
- 2 cucchiaini di sale
- 1 cucchiaino di pepe nero
- 2 foglie di alloro
- 2 cup di brodo di pollo o acqua 940 ml
Preparazione
- Fate cuocere il bacon a fiamma media nella stessa pentola di alluminio o acciaio in cui cuocerete il riso, consiglio una pentola a bordi alti e stretta per facilitare poi il ricircolo del vapore durante la cottura del pilaf. Quando il bacon sarà croccante e avrà rilasciato il suo grasso rimuovetelo dalla pentola con un mestolo forato e tenetelo da parte.
- Aggiungete il burro, alzate la fiamma e lasciatelo colorire un po’ senza bruciarlo, tipo burro nocciola.
- Aggiungete la cipolla e fatela cuocere nel grasso, a fiamma dolce, fino a quando sarà traslucida .
- Aggiungete l’aglio e proseguite la cottura per un minuto circa.
- Unite il riso e cuocetelo, mescolando, fino a quando i chicchi perderanno la loro trasparenza, più o meno l’equivalente della tostatura che si fa per il risotto.
- Unite quindi tutti gli altri ingredienti e portate a bollore, a fiamma alta.
- Abbassate la fiamma, mettete il coperchio e proseguite la cottura per 20-25 minuti, ma fate attenzione al vostro riso. Io ho usato un riso basmati abbastanza trattato e di minuti me ne sonoo serviti meno, per l’esattezza 18. Mentre se utilizzate un riso bio non trattato ne serviranno di più. .
- Quando il riso è cotto, spegnete il fuoco e fate riposare per 5 minuti mettendo uno strofinaccio tra il coperchio e la pentola, di modo da impedire che l’acqua di condensa ricada sul riso.
- Eliminate la foglia di alloro e sgranate il riso con una forchetta, prima di rovesciarlo nel piatto da portata
- Regolate di sale e pepe e Utilizzate il Bacon per decorare e dere una nota in più di gusto al piatto.