Solitamente non sono una persona drammatica, Infatti in questo blog condivido quasi sempre aneddoti divertenti e delle grandi tragedie della vita non c’è traccia, nonostante negli ultimi due anni in questa famiglia non ci si sia fatti mancare nulla. Considero il web uno spazio d’evasione, ammetto però che sto attraversando un periodo particolare e mantenere il filo azzurro che porta la mia barchetta a navigare in acque mediamente tranquille è parecchio difficile ultimamente
Purtroppo mi rendo conto che sono sempre meno tollerante verso la gente e soprattutto che mi importa sempre meno di quello che pensano di me, potrebbe sembrare un punto di forza in realtà lo ritengo un grosso limite, in quanto esseri sociali Il fatto di non sapersi calare nella realtà in cui si vive con la giusta empatia diventa un grosso limite.
Potrei usare a mia discolpa molte scuse, però sono scuse per l’appunto
Solitamente non amo nascondermi dietro a un dito e se è pur vero che siamo il frutto delle esperienze che viviamo è altresì vero che è frutto della nostra maturità l’elaborazione che facciamo per interpretare il reale.
Sta cosa quindi mi sta dando parecchio fastidio, soprattutto perché essendo madre mi pongo nell’ottica di dover insegnare i miei figli a essere ottimisti nei confronti della vita ed è faticoso insegnare un ottimismo nel quale non si è più così ferrati.
Purtroppo mi imbatto continuamente nell’ignoranza delle persone e nella loro limitatezza della percezione del reale e la mia principale reazione sarebbe quella di prenderli per le spallee scuoterli forte. Mi sembra di viaggiare attorniata da automi che pur di non vedere scosse le loro piccole certezze non sono disposti a combattere per nulla salvo poi lamentarsi che i giovani vengono su privi di ideali, ma siamo noi che non ne abbiamo, cosa mai potremmo trasmettere a questi “giovani”?
Se un genitore Punta il dito sulle differenze di trattamento tra un bambino è un altro senza tenere conto di cosa da luogo a quelle differenze come possiamo pensare che il mondo diventi davvero inclusivo per tutti? Se ogni genitore che incontro sarebbe disposto a mandare in prigione il figlio di qualcun altro pur di non ammettere che il suo abbia sbagliato, che cosa stiamo trasmettendo?
E con queste riflessioni da inizio settimana un po’ traballante vi lascio e mi ritiro a riflettere. e vi lascio la ricetta di questo stupendo Banana Bread alle noci pecan e sciroppo d’acero
Banana Bread alle noci pecan e sciroppo d’acero
Equipment
- Stampo da plumcake da 31 cm.
- sbattitore elettrico
Ingredienti
- 2 uova
- 60 g zucchero di canna + un po' per spolverare
- 100 ml sciroppo d'acero
- 290 g farina tipo 1 (ma vanno bene anche farina 00 o farina di farro)
- 2 banane mature
- 1 bustina di lievito
- 60 g di noci pecan
- 110 ml di olio di semi di girasole estratto a freddo
Preparazione
- In una ciotola rompete le uova e unite lo zucchero e lo sciroppo d'acero, cominciate a sbattere fino a ottenere un composto gonfio, spumoso e nocciola chiaro.
- Sbucciate le banane e riducetele in purea con l'aiuto di una forchetta, incorporatele al composto di uova con lo sbattitore.
- Sempre con l'ausilio dello sbattitore aggiungete la farina e il lievito e incorporate il tutto, alla fine aggiungete anche l'olio.
- Spezzettate 40 g di noci e aggiungetele al composto con l'aiuto di una spatola.
- Foderate lo stampo da plumcake con carta forno e versatevi il composto. Spolverate la superficie con lo zucchero rimasto e decorate con le noci avanzate.
- Infornate a 180° per 30 minuti, abbassate a 170° e continuate a cuocere per altri 20 minuti.
- Sfornate e fate raffreddare. Ottimo per la colazione, si conserva bene fino a una settimana rimanendo soffice