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Dall’ultimo post sulle Arancine mi sono fattaprendere la mano, e così eccovi un altro bel pappone storico…
bigoli in salsa
Già partendo dal bigolo o “bigoeo”in veneziano, troviamo tali e tante discordanze, che trovare un ‘origine dei bigoli e del condimento, si presenta ardua impresa. Ma, sia che derivi dall’attrezzo che si portava in spalla con i secchi appesi alle due estremità (bi-golo o bi-collo traducendo) o che derivi dal più allegro bighellonare,certo è che i bigoli erano già in uso ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia. Sembra che durante la guerra contro i turchi, colpevoli di affondare le navi che trasportavanoil grano duro a Venezia, ad un pastaio addetto alle vettovaglie venne l’idea di utilizzare il poco grano duro che rimaneva e mescolarlo con quellotenero autoctono. Il tutto veniva poi impastato con uova per dare maggiore consistenza al prodotto, che veniva lavorato come uno spaghetto molto grosso. Si trovano tracce di questo già negli archivi con data 1338.
Il bigolaro (la macchina per fare i bigoli) nasce inveceNel 1604, quando il padovano BartolomioVeronese, mastro pastaio, ottenne il brevetto per un macchinario per la pasta. Questo macchinario costruito in legno, di forma cilindrica, permetteva di comprimere, con una leva e uno stantuffo, l’impasto che veniva inserito dall’alto facendolo passare per un filtro forellato.
In questo modo si otteneva una pasta lunga simile agli spaghetti napoletani, ma molto più grossi ( dai 2 ai 2.5 mm. di diametro) e ruvidi nella loro superficie.
Restava a questo punto il dilemma della salsa con cui condirli, innegabile il fatto che la loro morte sia la salsa di sarde o il ragù d’anatra. La salsa di sarde è veramente un condimento povero e nasce dalla necessità di unire le poche proteine reperibili ai carboidrati necessari al sostentamento, secondo la tradizione venivano consumati nei giorni di magro come la Vigilia di Natale, il Venerdi Santo e il Mercoledi delle Ceneri. Come sappiamo noi veneti però, non vengono mangiati certo solamente in quelle occasioni. E’ un piatto veloce, facile e gustoso. Nei ristoranti della zona diVenezia e della Riviera del Brenta non manca mai nel menu. La ricetta la trovate sotto, anche se ogni famiglia ha la sua variante e i suoi trucchi, noi per esempio usiamo mantecare la salsa con del burro freddo al termine della cottura… come si fa col risotto. Sembra strano, ma la popolarità del bigolo è molto diffusa! Anche l’Artusi nella sua raccolta di ricette, quando descrive la salsa di sarde, per condire la pasta fa un breve riferimento al bigolo, descrivendolo come grosso spaghettone, da condire con questa salsa, che solo gli stomaci degli scaricatori di porto veneziani possono apprezzare.
Ci sono anche canzonipopolari che richiamano il bigolo: Me piase i bigoli con la luganega Marietta dammela per caritààààààà¦.. oppure filastrocche : Bigoi e bagoi e pan gratà, toi la mussa e va al mercà, se el mercà el xe finio toi la mussa e torna in drio.
Fonti: .bakarika.it – blog.libero.it
bigoli in salsa
Questo meraviglioso piatto, tipico delle vigilie di magro, conserva intatta l'antica ricetta. Si prepara un sugo semplicissimo.
Persone: 4
Ingredienti
- una dozzina di alici salate di media taglia ma vanno bene anche quelle sott'olio in scatoletta
- 1 cipolla
- 1 bicchiere di vino bianco secco
- olio extra vergine di oliva .
- 500 g di bigoli
Preparazione
- Si pone ad imbiondire un trito di cipolla in un tegame assieme all'olio extra vergine di oliva, una volta ammorbidita la cipolla si uniranno poi le alici dissalate e deliscate.
- Si bagna col vino bianco in modo che le alici si stemperino e vadano a formare con la cipolla un saor cremoso.
- Si lascia restringere il sugo, si spegne il fuoco e si aggiunge una noce di burro, si chiude col coperchio e si lascia li per due tre minuti.
- Aprite, mescolate e, con questo sugo, si condiscono i bìgoli cotti al dente in abbondante acqua salata.
31 commenti
Ciaoooo, come va? Tutto bene? Passato delle buone feste? Io si, semplici pranzi tra amici e famiglia, un bel pomeriggio al cinema…niente di straordinario ma amo la semplicità del tempo prezioso passato col mio dolce maritino, quindi va bene così ^.^
Approfitto di una sinusite che mi ha riportato sul divano dopo un solo giorno di lavoro per passare a farti un saluto, i complimenti per questa deliziosa ricettina e tanti tanti auguri di felice anno nuovo!
ho appena ingaggiato mia madre per andare a comprare i bigoli freschi dalla pastaia per quando arrivo sabato sera. Ma visto che non è la vigilia e io dal 22 dicembre al 6 gennaio non voglio niente di magro, le ho chiesto di procurarsi del ragù d'anatra. Scusaaaaa!!!!
Oddio che fame, sono le 9 ma me li farei anche adesso 'sti tuoi bigoli…
ciao Lara, ho visto il banner del tuo giveaway sul blog di Any, così sono venuta a trovarti, ti faccio gli auguri per i tuoi ormai oltre 200 followers e spero di riusire a pubblicare qualcosa entro il 16 per partecipare, intanto mi aggiungo ugualmente! a presto e buon w.e.
Grazie 1000, aspetto il tuo link
Lara che belli questi piatti della tradizione! Che bello saperne la storia! Sai che sono stata dalle tue parti? Mercoledì ero a Treviso per il libro, che splendida città peccato non avere il tempo per visitarla :-(. Questo primo piatto è davvero perfetto per le prossime cene!!!! Un bacione
Ma scherzi!!! eri a un tiro di schioppo, se lo sapevo non ti facevo mica tornare a casa senza venirti a conoscere…
wow Lara con questa ricetta e con queste foto hai conquistato tutti!! adoro i piatti della tradizione e questi bigoli fannov enire l'acquolino in bocca :-))
senti.. ma che bello il.. COLLAGEEE! 😉
Grazie carissima, vero???? Il collage mi ha resa orgogliosa, ho una mentore da ringraziare… adesso vedrai che da natale migliorerò ancora, studio studio e mi attrezzo
Quanto mi piacciono queste ricette tradizionali… semplici ma piene di gusto e di ricordi! Un bacio
Che ti devo dire: io adorooooooo questo genere di piatto, povero e meravigliosamente saporito. Le immagini parlano da sole. Conoscevo quelli all'anatra ma così devo dire che mi piacciono davvero tanto.
Un abbraccione, Pat
Grazie patty, anche quelli all'anatra sono stupendi è vero…
grazie mille Any, mi fa piacerissimo che tu mi abbia scelta :-D, al prossimo post…
I piatti della tradizioni vanno custoditi! E' un piatto povero e ricco nello stesso tempo!
Ho donato un prmeio al tuo blog, si chiama "Sunshine Award"!
BONIIIIIIII!!!!!!i bigoli sono sempre i bigoli!!! Semplici, buonissimi e saporitissimi!!! Brava Lara!!
Grazie, son d'accordo, una di quelle cose troppo semplici per essere tanto buone…
Ciao Lara:) il piatto è favoloso .. grazie per la spiegazione dettagliata e accurata … mi ha fatto molto piacere leggere tutte queste notizie interessanti sulla storia dei bigoli… complimenti e buon pomeriggio;*
grazie mille Simona, mi fa piacere ti sia piaciuta.
La tradizione è una grande ricchezza da mantenere. Non conoscevo questo piatto, grazie per avermi illuminato, mi sembra molto gustoso. Ciao cara, buona giornata
Gustosissimo… ma attenzione alla prova, causa assuefazione! C'è da dire che è un piatto magro… ma il bigolo è bigolo
Ciaoooo c'è un premio per te:
http://stefaniaskitchen.blogspot.it/2012/12/penne-allamatriciana.html
Baci
stefaniaskitchen
Grazie Stefy, mi fa molto piacere che tu mi abbia scelta
I piatti "poveri" della tradizione sono quelli più avvolgenti e intensi. Bravissima!
grazie mille
Molto semplice ma ricco di tradizione…
Grazie Flora 😀
Lara, ce ne fossero, di post così.
a dopo, quando ho più tempo 🙂
ciao
adesso piango dalla commozione…
E' stupendo questo piatto,semplice ma ricco di sapori!
Grazie Anna!
Nella sua povertà è un piatto ricco di gusto e di tradizione che a ma piace sempre moltissimo!!!
Allora siamo in due!!! Grazie.