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Pici al nero di seppia e frutti di mare
![Pici al nero di seppia e frutti di mare](http://www.labarchettadicartadizucchero.com/wp-content/uploads/2013/01/DSC_0004.jpg)
Rifaccio questo post su quello della Patty perché devo dire… avevo deciso di rinunciare a partecipare questo mese… purtroppo vicissitudini famigliari non proprio bellissime mi avevano fatto pensare che per partecipare questo mese non solo non avrei avuto tempo, ma neanche lo spirito necessario, quel misto di piacere alla sfida, divertimento nel confronto, allegria nello sperimentare orgoglio nell apprendere il nuovo che mi accompagna da quando ho deciso di partecipare a questo gioco.
Eppure poi i miei Pici li ho fatti, la verità è che la ricetta mi solleticava e rimaneva nella mia mente in latenza in un angolino e poi, galeotto fu il post della Roby sulle paste colorate, non ho più resistito. voi potete capirmi perché come dice Patty l’MTC è un universo ristretto e circoscritto ad un’umanità splendida, divertente e divertita a cui mi sento sempre più legata con affetto sincero (cit.).
Tra l’altro ci ho pensato, anche quando non credevo di partecipare, ci ho pensato molto… Questa pasta povera che canta il legame con la terra di Siena, volevo che la mia anche cantasse un legame, e se devo pensare a un legame io penso a quello con Venezia, questa città che mi ha accolta e stregata nei miei anni di studentessa, che mi ha formata e plasmata con il suo respiro cosmopolita aperto al mondo. Se devo cantare di un legame io canto questo, anche se la mia origine viene dal Polesine e guarda al Ferrarese, due posti che amo molto, ma gli anni della mia formazione e della mia crescita sono lì, a Venezia, tra calli e fondamenta, in questa città che è ponte tra mare e cielo, dove la terra centra poco, una città costruita su palafitte, dovela gente di tutto il mondo veniva accolta con reale apertura. Il veneziano vero è una bella persona, sorride, caciara e chiama tutti “More” (amore) perché di amore è fatto l’atteggiamento che ha verso il mondo. Oramai ce ne sono
pochissimi, ma dovessi scegliere, vorrei essere tra loro. Nella cucina Veneziana non può mancare il pesce, il mare e il sole e pur essendo terra di fasti Venezia ha anche grande l’abilità dell’ingegno del popolo, che con poco o niente, una barca e due reti, dalla laguna traeva il sostentamento. Quindi i miei pici non potevano che essere così, pici di mare. Bè, mi rendo conto che in questa stagione forse gamberi e mazzancolle non sono proprio di stagione, ma perdonatemi…
pochissimi, ma dovessi scegliere, vorrei essere tra loro. Nella cucina Veneziana non può mancare il pesce, il mare e il sole e pur essendo terra di fasti Venezia ha anche grande l’abilità dell’ingegno del popolo, che con poco o niente, una barca e due reti, dalla laguna traeva il sostentamento. Quindi i miei pici non potevano che essere così, pici di mare. Bè, mi rendo conto che in questa stagione forse gamberi e mazzancolle non sono proprio di stagione, ma perdonatemi…
con questa ricetta partecipo all’MTchallenge di Gennaio, i Pici
Il Picio che veniva dal mare...
Persone: 4
Ingredienti
- Per i Pici Istruzioni dalla ricetta della sfida in rosso le variazioni
- 200 gr di farina 00
- 100 gr di farina di semola rimacinata
- 2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
- 1 pizzico di sale
- acqua – qb –
- 3 sacchetti di nero di seppia se avete un pescivendolo a cui strizzate l'occhio ve li dà anche gratis, che tanto loro quando fanno quelle pulite li buttano...
- Per il sugo
- 300 gr di code di mazzancolle
- 5 gamberoni
- 1 calamaro piccolo spellato lavato, pulito e tagliato a tocchetti.
- 200 g di pomodorini tagliati in quarti
- Zeste di limone
- Sale q.b.
- Aglio rosa 3 spicchi in camicia
- Olio evo 4 cucchiai
- Prezzemolo fresco tritato
Preparazione
- Fate la fontana con le due farine miscelate., versate l’olio, il pizzico di sale e miscelate mezzo bicchiere d’acqua con il nero di seppia, versatelo pian piano sulle farine incorporando lentamente con una forchetta.
- Incorporate la restante acqua nello stesso modo fino al necessario.
- Attenzione al sale, non esagerate perché questo indurisce la pasta.
- Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi.
- Se necessario, aggiungete acqua o farina.
- Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo.
- “Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti.
- Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle
- bene.
- Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e
- abbastanza morbida.
- Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.
- Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e
- fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno
- spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate
- tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la
- pellicola affinché non si secchi.
- Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno.
- Quando si tirano pici molto lunghi, la tecnica è quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano piano allungandoli fino ad esaurire la pasta. Una volta tirato il vostro picio,
- fatelo rotolare nella farina di semola o di fioretto affinché non si appiccichi agli altri.
- Una pasta morbida e riposata si tira con estrema facilità.
- Mentre li tiravo li ho fatti lunghissimi,
- uno era un metro e mezzo!!! Però ho sbagliato qualcosa perché poi riposando
- anche con la farina fioretto si sono un po’ appiccicati e quindi poi si sono
- rotti mettendoli in pentola. Di conseguenza sono venuti dei pici cortini, ugualmente
- buonissimi ma cortini.
- Mettete in una pentola capiente 2 cucchiai d’olio evo e 1 spicchio d’aglio, appena l’aglio rilascia l’aroma mettete i pomodorini tagliati a metà, spolverate di sale, mettete il coperchio e fate andare a fuoco medio/basso per circa 10 minuti.
- Spegnete e lasciate coperto.
- In un'altra padella scaldate l’olio con l’aglio e quando è caldo mettete il totano lavato e tagliato a pezzettini, 50 secondi!!!
- Unite ai pomodori, mescolate e ricoprite.
- Nella stessa padella del totano e con lo stesso procedimento cuocete anche le mazzancolle e i gamberoni, 3 minuti!!!
- Unite ai pomodori, aggiustate di sale, mescolate e ricoprite.
- A questo punto il sugo lasciato nella pentola si amalgamerà ben bene diventando delizioso, voi cuocete i vostri pici in abbondante acqua salata finchè l’acqua non riprende il bollore e i pici verranno a galla, a questo punto scolateli e fateli saltare qualche secondo nel sugo.
- Impiattate e spolverate di prezzemolo fresco e di scorza di limone grattugiata.
28 commenti
Mi piace moltissimo il nero di seppia! Questi pici sono favolosi!
ciao
Vale
che belli i tuoi pici…io con la pasta sono una mezza frana.
Giusto le tagliatelle riesco a fare…sob!
Complimenti, davvero bravissima!
Cara Lara, spero veramente con tutto il cuore che tutto si risolva per il meglio. Sei una persona forte, ma anche i forti ogni tanto hanno bisogno di qualcuno che stia loro vicini. Io lo sono, se ti dovesse servire qualcuno con cui sfogarti.
Per ora lasciami dire che sono felice che alla fine hai partecipato al MTC perché le tue parole sono state cibo per l'anima ed il tuo piatto lo é per gli occhi e lo stomaco. Un abbraccio forte
Lara, sono davvero dispiaciutissima del tuo periodo difficile, ma a quanto pare la pici-terapia funziona, perché hai tirato fuori una ricetta da urlo!!!!
Cara Lara, mi dispiace molto che tu stia passando un momento difficile, non lo sapevo e di qualunque cosa si tratti il mio pensiero è con te. E come vedi anche tutto l'MTC ti è vicino, perché sei una bellissima persona!
I tuoi pici neri neri che parlano veneziano sono tanto belli quanto immagino buoni!
Un abbraccio forte, Elena
prontooooo si può entrare in contatto con i giudici!!!! Questa deve essere la ricetta vincitrice non ci sono dubbi, una rivisitazione di una pasta povera fatta col nero di seppia e tutto quel ben di Dio di pesci e crostacei, per me non ce n'è per nessun altro! foto che divoro con gli occhi, cara Lara! bravissima:)***mony
Cara Lara, il fatto che tu abbia deciso di partecipare nonostante la difficoltà che stai affrontando, è la prova di come il tuo animo sia forte e positivo. Trovare un momento di fuga e distrazione può aiutare e soprattutto ti dimostra quante persone ti pensino con affetto e da loro ti arrivi grande energia. Il tuo piatto racconta di te in maniera splendida, e parla di una città di incredibile passato, aperta sul mondo ma ancora custode di una tradizione fortissima. Il picio non può che trovarsi a suo agio con un vestito ricco ed elegante come quello che gli hai ritagliato. Complimenti davvero. Un forte abbraccio, Pat
Che bel quadro questi pici!!!
Grande contrasto cromatico e preziosissimo sugo.
Un saluto ligure
Fabiana
Ciao Lara questi pici sono bellissimi e originali come le tue foto !
Un saluto 🙂
Ila
Bellissimo piatto, in bocca al lupo! Buona domenica
ciao Lara, mi dispiace se non stai vivendo un buon periodo, mi auguro che presto possa andare meglio! La tua interpretazione è davvero originale, complimenti!
un bacio e a presto!
vorrei ringraziarvi tutte e rassicuravi, ce la faccio, ho le spalle grosse. Qualche momento di scoraggiamento ma grazie a tutte voi, riesco sempre a trovare un equilibrio. Mi scuso solo perché non avrò tanto tempo in questo periodo, se mi vedete latitante è solo per quello.
Ma che bel post, ma che meraviglioso blog,complimenti!
Arrivo da te veramente per caso, ma non ho esitato un attimo a diventare tua follower.
Se ti va passa da me, dolcissimamenthe.blogspot.it, mi farebbe molto piacere.
Ti auguro un bellissimo fine settimana…
A presto…
passerò di sicuro
questa era l'interpretazione corretta della sfida: nn un piatto di terra, ma di territorio. E se non c'è il mare a Venezia, nn vedo dove altro potrebbe essere. Hai dato una lettura pertinente e l'hai trasformata in un piatto gustoso, colorato, da festa.
e per noi, che non ti aspettavamo e che continuiamo a pensarti e a tenere le dita incrociate, è anche un po'un piatto del cuore.
Grazie, cara, davvero
grazie, di esserci
sono molto belli ed eleganti, in nero questi pici, e poi il sapor di mare, di laguna e di Venezia, che meraviglia :))
In bocca al lupo di cuore per quello che stai vivendo, ti abbraccio!
Ma che bei colori e contrasti, deve essere ottimo!
bravissima, ricetta favolosa Lara. bellissima foto lucente. bello anche il post. ti abbraccio
Mi piace un sacco, che ricetta, già i pici mi stavano tentando ma così e poi con questo sughetto!!! Bravissima
alice
Ma che foto! Oh tesoro ma che hai fatto? Sono bellissime. Complimenti. anche per i pici.
pici straordinari..spero tutto ok !:)bacione
mai usato il nero di seppia…mi fa un po' impressione ma chissà che cosa mi perdo!un giorno lo proverò!prometto!
non farti spaventare, può dare molte soddisfazioni e profuma di mare come niente altro
Lara la tua versione di pici con nero di seppia e crostacei la sento molto vicina non solo ai miei gusti ma anche alla mia tradizione… da napoletana amo il pesce:) splendido piatto:)…
Spero che le problematiche familiari si siano risolte..:/ un bacione e buon fine settimana:*
Mi dispiace molto per le vicissitudini familiari e spero che si siano risolte o si risolvano molto presto:
Intanto hai piciato e alla grande!
L'abbinamento con il pesce secondo me ci sta alla grande, bello anche il legame con il territorio del tuo cuore.
In questo periodo metto nero di seppia ovunque….quindi credo proprio che questa sfiziosa ricetti
Ricettina…la proverò.